Il Potere Colorante dello Zafferano
Gli stimmi di Zafferano, quando immersi in un liquido, rilasciano un colore giallo oro, anche noto proprio come ‘giallo zafferano’. Una volta ottenuta la giusta tonalità di colore, il decotto è pronto all’uso.
La tinta a base di Zafferano era usata in passato per colorare i tessuti, così da connotare lo stato sociale: erano i nobili che indossavano vestiti tinti con lo Zafferano, mentre le spose fenicie e cartaginesi lo usavano per colorare i loro veli. I monaci buddisti, tibetani e indù indossavano tonache tinte con lo Zafferano. Gli irlandesi tingevano la lana con il colorante estratto dallo Zafferano, mentre i giapponesi lo usavano per pitturare i loro ricchi abiti tradizionali. Lo Zafferano veniva anche usato dai grandi artisti del tardo Medioevo e del Rinascimento per dipingere le loro tele e come inchiostro per i libri monastici.
Oggi lo Zafferano è impiegato come colorante sia in campo alimentare per la sua sicurezza tossicologica e la sua stabilità alla luce, sia in istologia come colorante cellulare, sia nel restauro di dipinti, libri e abiti antichi permettendo il rispetto dei materiali originali e garantendo compatibilità chimica, stabilizzazione dei colori, fotostabilità e resistenza ai processi ossidativi.
Obiettivi del Progetto
Stiamo sviluppando progetti per ampliare le possibili applicazioni del potere colorante dello Zafferano non solo per il restauro artistico, ma anche per la produzione di pigmenti fotostabili da utilizzare nel settore alimentare e istologico. Ulteriori dettagli verrano forniti a breve.