Analisi quantitativa del contenuto di crocetina in varietà italiane di zafferano
Lo Zafferano sin dai tempi antichi, è stato utilizzato in campo medico. Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha rivelato nuove ed interessanti proprietà farmacologiche dello Zafferano che lo identificano come un possibile coadiuvante nella prevenzione dei tumori. Il meccanismo è semplice: uno degli zuccheri dello Zafferano (la crocetina) inibisce l’enzima (lattato deidrogenasi) fondamentale per il metabolismo degli zuccheri, normalmente sovra-espresso nelle cellule tumorali. Tale inibizione ‘affama’ le cellule tumorali fino a causarne la morte.
La ricerca scientifica documenta anche una certa variabilità del contenuto di zuccheri (inclusa la crocetina) fra linee di Zafferano tipicamente coltivate in diverse condizioni ambientali. La ricerca scientifica non è però stata ancora in grado di chiarire se tale variabilità è dovuta a differenze genetiche, oppure se è indotta dalle condizioni ambientali di coltivazione. Capire la causa della variabilità osservata contribuirebbe a stabilire una base solida per esplorare nuove applicazioni d’uso dello Zafferano in campo farmacologico.
Obiettivi del Progetto
Quantificare la variabilità del contenuto di crocetina fra linee di Zafferano coltivate in Italia in diverse condizioni ambientali e verificare la correlazione fra intensità dell’attività inibitoria sull’enzima lattato deidrogenasi e il contenuto di crocetina delle linee di Zafferano.
Collaborazioni
Progetto in Collaborazione con la Facoltà di Farmacia dell’Università di Pisa e con la Facoltà di Agraria dell’Unversità di Sassari.